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La figlia della luna di Aleister Crowley

  • andreabertolini62
  • 3 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

La Figlia della Luna" (Moonchild) di Aleister Crowley è un'opera che trascende il semplice romanzo, fungendo da veicolo per l'esplorazione di profonde tematiche esoteriche e magiche. Scritto nel 1917 e pubblicato nel 1929, il libro si colloca in un periodo cruciale della vita di Crowley, durante il quale consolidava le sue teorie magiche e filosofiche.​ 

La trama segue le vicende di Lisa la Giuffria, una giovane coinvolta in un complesso rituale volto alla creazione di un "Moonchild", un essere destinato a incarnare forze spirituali superiori. Questo rituale si inserisce in una battaglia tra due fazioni occulte: la Loggia Bianca e la Loggia Nera. La Loggia Bianca, guidata dal mago Cyril Grey, rappresenta le forze del bene, mentre la Loggia Nera incarna le forze oscure. Questa dicotomia riflette la concezione dualistica di Crowley riguardo alle forze cosmiche e alla loro interazione nel percorso iniziatico.​

 

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Un elemento centrale del romanzo è il concetto di "homunculus", un essere creato attraverso pratiche magiche avanzate. Crowley esplora l'idea che, attraverso rituali specifici, sia possibile attrarre un'entità non umana a incarnarsi in un corpo umano, con l'obiettivo di manifestare determinate qualità o poteri. Questo tema è radicato nelle tradizioni alchemiche e magiche, dove la creazione dell'homunculus simboleggia la realizzazione dell'opera alchemica e la trasformazione interiore dell'adepto.​

La scelta dei personaggi e degli scenari non è casuale. Lisa la Giuffria è ispirata a Mary d’Este Sturges, una delle collaboratrici di Crowley nelle sue operazioni magiche. Gli ambienti descritti, dai monasteri italiani alle logge occulte, sono impregnati di simbolismo e richiamano luoghi reali associati alle pratiche esoteriche dell'epoca. Questi elementi conferiscono al romanzo un'atmosfera autentica e immersiva, capace di trasportare il lettore in stati di coscienza alterati.​

Dal punto di vista stilistico, "La Figlia della Luna" combina narrazione e trattato esoterico. Crowley utilizza la finzione per veicolare insegnamenti magici e filosofici, rendendo il romanzo un testo iniziatico. Tuttavia, alcuni lettori potrebbero trovare la prosa complessa e densa di riferimenti simbolici, richiedendo una lettura attenta e meditativa per cogliere appieno le sfumature del testo.​

In sintesi, "La Figlia della Luna" non è un semplice romanzo, ma un'opera che invita il lettore a un viaggio interiore, esplorando i confini tra realtà e magia, luce e ombra, iniziazione e trasformazione. Per coloro interessati alle profondità dell'occulto e alla simbologia esoterica, rappresenta una lettura imprescindibile.



 
 
 

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