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Nel tempo in cui i veli si assottigliano

  • andreabertolini62
  • 28 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Venerdì 31 ottobre 2025 – notte di Samhain


Mentre il sole tramonta e inizia la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, ci troviamo nel punto più sottile dell’anno, un tempo sospeso che gli antichi chiamavano Samhain.

Questo stesso giorno è oggi conosciuto e celebrato come Halloween. Ma ciò che oggi è diventata per lo più una festa commerciale, fatta di maschere, dolcetti e travestimenti, talvolta anche macabri e grotteschi, affonda le sue radici in una tradizione antichissima e sacra, che celebrava il passaggio tra il ciclo della vita e quello della morte, l’ascolto degli antenati e il ritorno alla terra.


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Samhain era e resta una soglia spirituale, il capodanno delle culture celtiche, il momento in cui i veli tra i mondi si assottigliano, e possiamo ascoltare i sussurri della nostra anima, dei nostri morti, delle verità dimenticate. È il tempo della discesa, non della paura; dell’introspezione, non del travestimento.

La terra riposa, ma sotto la superficie qualcosa fermenta. È il tempo della discesa agli inferi interiori, del contatto con le radici, con i ricordi, con ciò che va lasciato andare perché possa rinascere trasformato.


L’Alchimista e la nascita della Confraternita della Rosa

Nel romanzo L’Alchimista e il Dragone, proprio in una notte come questa, densa di mistero e di silenzio, accade qualcosa che cambierà per sempre il cammino dell’Alchimista: l’incontro con gli altri Viandanti, anime affini che avevano camminato nell’ombra, ognuna alla ricerca del vero Sé.

Non è un’alleanza politica, né una setta. È una chiamata sottile che li riunisce, come petali di una stessa Rosa, attorno a un centro invisibile. La Confraternita della Rosa nasce così: nel silenzio, nella notte, nel cuore dell’autunno spirituale. Non ha regole né statuti, ma un unico vincolo: custodire e trasmettere la Conoscenza Vivente, quella che non si insegna con le parole, ma si sussurra da cuore a cuore.


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Ognuno dei confratelli porta un simbolo inciso sulla pelle dell’anima: un segno che non si vede ma si sente. La Rosa fiorisce nel luogo più impensato: il petto dell’uomo che ha conosciuto la notte e ne è uscito con una scintilla viva.


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Meditazione – Nella notte della Rosa (3 minuti)


Siedi in silenzio, con la schiena eretta. Fai tre respiri profondi, lenti, come un lento sprofondare nella terra. Immagina di camminare in un bosco notturno. Le foglie cadute scricchiolano sotto i tuoi piedi. In fondo al sentiero, una luce tenue: un piccolo cerchio di figure raccolte attorno a un fuoco.


Ti avvicini. Nessuno parla. Ti fanno spazio in silenzio.

Nel centro del cerchio, una Rosa rossa, aperta. Non è fatta di petali, ma di fiamma.

Osserva la Rosa. Respira con lei. E lascia che il suo simbolo scenda nel tuo cuore come un sigillo silenzioso. La tua appartenenza non ha bisogno di parole.


Ad ogni respiro, quella luce entra nel tuo petto, e la Rosa comincia a fiorire nel tuo cuore.

Petalo dopo petalo, si apre in silenzio. E dal suo centro nasce una luce sottile, che si espande in tutto il corpo.


Ora sei tu il fuoco. Sei tu la Rosa. Nel cuore della notte, sei diventato il Tempio.

Rimani in questo stato…Respira con dolcezza. Senti la presenza.

Una quiete profonda ti avvolge. Un senso di appartenenza senza nome, come se una parte antica di te si fosse ricordata di sé stessa.

Nel silenzio, conserva questa sensazione come un sigillo. Poi, quando ti sentirai pronto, torna dolcemente a te stesso e apri gli occhi.

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