Tra le ombre che maturano la luce
- andreabertolini62
- 13 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Dopo l’equinozio d'autunno la luce comincia a ritirarsi, e l’anima, come la terra, scende nel proprio inverno interiore. È il tempo della fermentazione, della materia che si trasforma in silenzio. I colori si spengono, ma nel buio si accende una nuova chiarità: quella che non proviene dal Sole, bensì dal cuore.
L’Alchimista ora non viaggia più tra i templi e le città, ma chiude la porta del suo laboratorio. Inizia l’opera segreta: osservare, separare, purificare. Il fuoco è più basso, la fiamma più costante. È il momento in cui non si cercano nuovi orizzonti, ma si rettifica ciò che è già stato trovato. In questa stagione della vita interiore, compare il Maestro.

Come vi avevo promesso nella precedente newsletter, desidero ora approfondire proprio questo aspetto, un altro dei temi centrali che si intrecciano nel mio libro L’Alchimista e il Dragone: il rapporto tra Maestro e Allievo è infatti un legame antico quanto il cammino stesso della conoscenza.
Il Maestro non insegna come un docente, ma come uno specchio. Ti mostra ciò che sei, non ciò che dovresti diventare. La sua presenza brucia come il fuoco alchemico: dissolve ciò che è superfluo, scioglie le illusioni, costringe l’anima a guardarsi con verità. Non ti regala certezze, ma domande. Non ti trattiene, ma ti spinge a nascere di nuovo.
Ogni incontro autentico tra Maestro e Allievo è una trasmissione di fuoco: una scintilla invisibile che passa da anima ad anima, e che solo il silenzio sa custodire. Nel romanzo L’Alchimista e il Dragone, questo legame è il cuore del cammino: non un rapporto di dipendenza, ma un ponte tra due consapevolezze, tra chi ha acceso la luce e chi ancora la cerca.

Quando l’Allievo smette di proiettare la figura del Maestro fuori da sé, e inizia a riconoscerlo come principio interiore — la Sapienza che chiama da dentro — allora la vera iniziazione comincia. Il Maestro esterno scompare, ma non la sua voce. Essa resta, più sottile, come un respiro che guida nei momenti oscuri, come una fiamma che arde sotto le ceneri.

Meditazione – L’incontro col Maestro interiore (3 minuti)
Siedi in silenzio, con la schiena eretta e lo sguardo rivolto verso l’interno. Fai tre respiri profondi. Immagina di essere in un luogo antico, un chiostro o una grotta di montagna. Davanti a te una figura vestita di luce ti osserva in silenzio. Non parla. Ti guarda soltanto. Osserva nei suoi occhi il riflesso del tuo volto, e riconosci che il Maestro che cerchi è già lì — in te. Rimani qualche istante in ascolto, poi lascia che la visione svanisca, conservando però la sua presenza come un sigillo nel cuore.



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