Il Discepolo – Un viaggio nei misteri dell’Europa orientale
- andreabertolini62
- 3 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Non avrei mai pensato che un romanzo che sfiora appena la figura del vampiro potesse colpirmi così nel profondo. E invece Il Discepolo, di Elizabeth Kostova, è riuscito a farlo, e non solo per la sua trama affascinante, ma anche per il legame personale che ho avvertito fin dalle prime pagine: una scena ambientata a Dubrovnik, città dove anch’io, da bambino, ho vissuto una vacanza indimenticabile. Dettaglio apparentemente secondario, ma che ha aperto subito una risonanza emotiva con il viaggio che stava per cominciare.

Il romanzo non si accontenta dei cliché gotici. Ci porta nei Balcani veri: monasteri remoti della Bulgaria, paesaggi balcanici carichi di storia, frammenti di Europa orientale in cui il confine tra mito e realtà è sempre stato sottile. In questo contesto vibrante e antico, la narrazione si snoda attraverso lettere, archivi dimenticati e tracce lasciate da generazioni di studiosi ossessionati da un enigma: l’oscura figura di Vlad III, il voivoda noto come Dracula, l’Impalatore.
Ma Il Discepolo non è un libro di vampiri. È un romanzo sul potere della memoria, sulla trasmissione del sapere attraverso il tempo, sull’eredità spirituale e intellettuale che ognuno di noi riceve – e può scegliere di onorare o di fuggire. Il cuore della storia è una giovane donna che scopre, nella biblioteca del padre, un libro strano e inquietante. Un libro con pagine bianche, tranne quelle centrali, in cui appare un drago e una dedica enigmatica: “Al mio caro e sfortunato successore”.
La figura di Dracula diventa così simbolo di una verità profonda e spaventosa, che attraversa secoli e coscienze. Non è solo il mostro letterario, ma il riflesso oscuro di un potere spirituale distorto, di un'energia archetipica che reclama la sua voce nella storia umana. La tensione tra bene e male, tra ombra e luce, tra destino e scelta consapevole, è il filo rosso che attraversa tutto il romanzo.
Il Discepolo è una lettura che tiene col fiato sospeso, ma anche una riflessione sul tempo, sull’eredità familiare, sulle forze oscure che abitano il nostro inconscio e che, se non affrontate, ci guidano senza che ce ne rendiamo conto. Lo consiglio a chi sente di essere “successore” di un enigma, a chi ama le storie che non separano mai davvero la leggenda dalla verità, e a chi è pronto a viaggiare dentro se stesso attraversando le ombre della Storia.



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